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lunedì 1 ottobre 2007

Quando lo scazzo impera


Non potendo essere razionale

Ma chi lo ha detto, e soprattutto perché?
Secondo me fa parte di quelle difese
(perché altro non sono) che il mediomondomaschile usa quando effettivamente non ha più risposte. Perché diciamocelo, se è vero che noi abbiamo i nostri difetti è altresì vero che BENCHE’ senza mestruazioni,con donne sempre più esigenti e soprattutto meno tolleranti, anche essere maschi dà i suoi problemi.
Poveretti, cresciuti con qualcosa nei pantaloni che ragiona più di loro e che per tanto tempo è stato segno di “elitè” in una società che aveva spazio solo per loro (che sia per questo che sono tanto fissati con le misure?), hanno proprio reagito male al fatto che ora, si possono comprare "affari" di gomma, sempre presenti e senza la forfora del giorno dopo sui cuscini.
Erano coloro che controllavano (e aimè è una tendenza dura a morire), peccato che ora da controllare hanno poco e quel poco che hanno non dipende da volontà razionale ma animale…(hihiihih) affrontano proprio male il fatto che ormai noi pensiamo alla nostra indipendenza, alla realizzazione che non sia fargli trovare la cena in tavola…poveretti fanno quasi pena, se non fosse che la maggioranza di loro, lega con patetici ma efficaci,ricattini morali, donnine che da sole valgono ben più di loro.

E io mi domando..PERCHE’?? Per un istinto alla “io Tarzan tu Jane?”, infondo sopportiamo e tolleriamo di guadagnare meno di loro, di fare più fatica nel mondo del lavoro…Ma attento maschietto,la selezione naturale è a nostro vantaggio.

E chissà mai che papà Darwin oggi preannuncerebbe donne che fra un secolo, tolti di dosso certi bisogni falsi, facciano loro il concetto che a un bambino un papà serve; è a noi che non serve più.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

La natura ha creato due sessi non a caso. All’origine della disuguaglianza c'è un dato storico, c'è il ruolo sociale assegnato alla donna da millenni. Essere rinchiusa in casa, a occuparsi dei figli, della vita domestica e dei desideri sessuali dell'uomo. Ci fu un'epoca, quella del comunismo primitivo, in cui la maternità non condannava la donna all'asservimento e all'isolamento sociale, anzi le dava un ruolo di vera protagonista nella vita collettiva del clan. Le condizioni materiali per operare un rivolgimento del genere esistono già oggi. Le ha create il capitalismo. Ma il capitalismo, al di là delle sue roboanti promesse, le ha usate, le usa e le continuerà a usare per sé, senza spezzare fino in fondo l'isolamento della donna della cui soppressione ha pur posto le basi. La società borghese ha permesso l'inserimento nel lavoro extra-domestico solo a una parte delle donne. Un gran numero di esse rimane in casa e spende tutte le sue energie -fisiche e spirituali- nella sfiancante, monotona ed esclusiva ripetizione dei lavori domestici. Il capitale ha sì condotto una parte delle donne all’esterno della casa, ma solo per sfruttarla ancor più dell'uomo, per trasformarla in una nuova catena al collo del lavoratore e per lasciarla, nello stesso tempo, prigioniera di quest’ultimo nelle mura di casa. In questo modo la società borghese non ha mutato di un'acca l'assunto su cui si sono fondate le precedenti società di classe: l'uomo è finalizzato alla vita sociale, la donna -su tutti i piani- è finalizzata alla vita sociale dell'uomo. Ma sarà la stessa morsa delle catene con cui la società borghese le tiene avvinghiate a costringere le donne a tornare alla ribalta politica. E' quello che sta mostrando la stessa realtà di oggi, se appena la si guarda un po' in profondità e si apprezzano nella loro giusta portata alcuni segnali di resistenza e di ribellione.
Sono solo gli assaggi della riesplosione della ribellione delle donne che il capitalismo e la sua crisi stanno metodicamente preparando, nelle periferie del mondo come nelle sue metropoli.
Ma se le donne hanno interesse a legarsi alla battaglia per la preparazione e la vittoria di quest'ultima, è altresì vero che questa battaglia non potrà trionfare senza la piena integrazione in essa del potenziale rivoluzionario disperso nelle case o schiacciato nella duplice soggezione al capitale e al sesso maschile.

Donne di tutto il mondo Unitevi!

Francesca Marina Costa ha detto...

Mio caro ti faccio notare che al tempo del fascismo, le donne avevano la possibilità di godere di asili all'interno dei luoghi di lavoro, cosa che solo ora, stanno riproponendo come se fosse un idea geniale e nuova.
Inoltre, è soltanto in Italia che, purtroppo, non è un paese imprenditoriale, che la donna è fortemente penalizzata sul lavoro, come stipendio,si perchè è stato più volte provato che ricoprendo lo stesso ruolo, le donne percepiscono uno stipendio inferiore, licenziata in caso di maternità o matrimonio imminente, non all'estero, inoltre dove è stato recentemente fatta un indagine che vede le donne mentitrici sul posto di lavoro, preferiscono dire di essere in ritardo a causa del traffico, piuttosto che ammettere che magari il bambino non è stato bene e aveva bisogno di lei.
Questa è discriminazione, l'ha fatta l'uomo, non la donna e l'ha fatta la politica, creata dall'uomo non dalla donna.
L'italia va male, ma forse perchè negli ultimi 50 anni al governo c'è stato chi parlando di partità e eguaglianza ha tirato nette linee di diversità.

Anonimo ha detto...

avverti quando fai questi post, che vengo con l'asciugamano. trasudava un sacco di invidia del pene :)

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